Notre Dame: strategie di una ricostruzione
Il cantiere per la ricostruzione delle coperture e delle volte di Notre Dame è certamente il più grande cantiere di restauro dopo le ricostruzioni post belliche.
Immediatamente dopo l’incendio è sembrato che il problema della ricostruzione fosse solo quello di stabilire la forma che avrebbe avuto la cattedrale dopo i lavori e fantasiose proposte sono apparse. Il Ministero della Cultura, dopo un ampio dibattito culturale e dopo aver valutato la documentazione esistente e le possibili soluzioni alternative, ha però deciso per una ricostruzione nelle forme e con i materiali che la cattedrale aveva prima dell’incendio.
Ricostruire com’era non è però una operazione banale come potrebbe sembrare perché, evidentemente, in una operazione di tali dimensioni, l’intero edificio è stato sottoposto a revisione: tutti gli aspetti relativi al restauro, alla stabilità, al rispetto delle norme di sicurezza, alla compatibilità meccanica delle parti nuove con quelle storiche, agli impianti sono stati controllati. In modo simile, in Italia sono ricorrenti i problemi della stabilità statica e sismica degli edifici storici da ricostruire e quelli dei riferimenti normativi: le forme e i materiali storici sono spesso in conflitto con i livelli di sicurezza oggi richiesta.
La stessa realizzazione del cantiere, con gru di oltre 100 metri e con ponteggi di enorme peso e complessità, fino a 90 metri di altezza, in buona parte costruiti sopra le fragili nervature gotiche antiche, ha costituito una sfida tecnica significativa.
Prof. Arch. Carlo Blasi
Comes Studio Associato - carlo.blasi(at)studiocomes.it
Nato a Firenze nel 1948, si è laureto con lode in Architettura nel 1972. È stato ricercatore nelle aree disciplinari della Scienza e della Tecnica delle Costruzioni nell’Università degli Studi di Firenze e Professore Associato di Restauro al Politecnico di Bari. Dal 2002 al 2014 è stato Professore Ordinario di Restauro presso l’Università degli Studi di Parma. Dal 2013 al 2017 è stato membro effettivo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Attualmente svolge attività professionale nello Studio Associato Comes del quale è co-titolare e tiene lezioni all’Ecole de Chaillot a Parigi.
Ha svolto attività di ricerca e attività professionale prevalentemente nel campo della progettazione strutturale, del restauro, della stabilità degli edifici storici e della protezione sismica. Per la tutela del patrimonio storico architettonico è stato consulente UNESCO, della World-Bank e di governi di numerosi paesi (come la Francia, il Giappone, il Marocco, la Siria).
Si è occupato di importanti edifici monumentali in Italia e all’estero: il restauro della Cittadella di Damasco, la stabilità di Santa Sofia a Istanbul, la ricostruzione del Ponte di Mostar, la sicurezza del Pont Adolph a Lussemburgo, la ricostruzione e il consolidamento della Moschea e del minareto al-Nuri di Mosul, la stabilità dei templi di Angkor, del Panthéon di Parigi, del Duomo e del Battistero di Firenze, la ricostruzione del Teatro Petruzzelli oltre della ricostruzione di numerosi edifici dopo gli eventi sismici in Emilia e nelle Marche.
Attualmente è incaricato del progetto di ricostruzione della Basilica di San Benedetto a Norcia e delle problematiche di stabilità strutturale nell’ambito della ricostruzione di Notre Dame, su incarico del Ministero della Cultura francese.
È autore di numerose pubblicazioni scientifiche.
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